Un Natale di tanti anni fa, tra i pacchetti sotto l’albero c’era il libro “Pollyanna”. La storia racconta di un’orfanella, Pollyanna appunto, ospitata dall’arcigna zia che vive sola in una grande casa sempre buia, non parla con nessuno e relega la bambina in soffitta; sembrerebbe una storia triste ma Pollyanna ha un’arma segreta: il gioco della felicità. In ogni situazione trova il lato positivo: ti hanno regalato delle stampelle anzichè la bambola che tanto desideravi? Menomale che le stampelle non ti servono e per la bambola… arriverà. E così via.
Da bambina ero rimasta molto colpita dal gioco, lo trovavo difficile ma ho voluto provare, come penso abbia fatto la maggior parte di chi ha letto il libro. Effettivamente non è facile ma alla lunga diventa un’abitudine e aiuta a non scoraggiarsi e ad apprezzare ciò che si ha sperando di ottenere di meglio. Così, avendo a che fare quotidianamente con una petite princesse cintura nera di insoddisfazione le ho proposto il libro, sperando che il virus del gioco della felicità si propagasse.
Siamo alla terza rilettura ma ancora nessun risultato, forse deve decantare… (il lato positivo è che il libro le piace)
Il romanzo, scritto nel 1913 da Eleanor Porter ha avuto un enorme successo negli Stati Uniti alla sua apparizione, in ondate successive è stato portato alle stelle da riproposizioni cinematografiche e teatrali, per poi tornare sempre nell’oblio.
La storia è romantica e drammatica, forse per questo non riesce a mantenere il successo per lunghi periodi, la società cambia rapidamente e così i gusti dei lettori, tuttavia lo si potrebbe definire un romanzo di formazione, non solo per i protagonisti ma anche per il lettore, le Edizioni Piemme ne propongono una riduzione per bambini, ricca di illustrazioni e con un linguaggio e un ritmo tutti nuovi che trasformano la povera sfortunata Pollyanna in una vispa bimbetta che porta l’allegria ovunque vada attirandosi le simpatie di tutti, lettori compresi (finalmente!).
Spigolature: dal testo originale sono stati tratti due film, uno del 1920 e uno nel 1960 e una piéce teatrale del 1916. Colonna sonora consigliata: Kula Shaker, il leader della band è il figlio di Hayley Mills, protagonista del film del 1960.

protagonisti dalla pellicola del 1960