<<Io non mangio le carote, le patate, i piselli, i cavoli e i cavolfiori, i funghi, le uova, gli spaghetti, i fagioli al sugo, il formaggio, le salsicce, le banane, il riso, i bastoncini di pesce, le mele, le arancie, e mai e poi mai mangerò i pomodori.>>
Così dice Lola, personaggio creato da Lauren Child, illustratrice inglese che per la serie di libri Charlie e Lola ha vinto il Kate Greenaway Medal, attribuitole dalla Library Association.
Charlie e Lola sono due fratelli, Lola la più piccola, è vivace, disordinata, dotata di una fantasia irrefrenabile, intelligente e capricciosa, ha un amico immaginario con tanto di nome e cognome e una migliore amica – vera – all’asilo. Una tipica bambina di 5 anni (che somiglia tanto a una certa Mlle. M.).
Charlie è il fratello maggiore, sempre pronto a prendersi cura della sorellina, come nel caso dei pomodori tanto detestati da Lola troverà un modo semplice quanto sagace per risolvere la situazione: un metodo semplice e infallibile tanto usato nel marketing: il cambio di nome.
I bastoncini di pesce diventano croccantini del fondo del mare tanto amati dalle sirene, i piselli caramelle della Groenlandia, il purè viene dalle nuvole filate del monte Fuji e i pomodori?
Non voglio istigare a raccontare bugie ai bambini o falsare la realtà però se pensiamo che la minestra diventa più appetibile se chiamata zuppa e irresistibile se chiamata vellutata, perchè un pomodoro non può avere un nome d’arte?
Della serie Charlie e Lola esistono una ventina di titoli in libreria (ma anche una serie tv).