L’abbraccio

abbracci_lana_1Primavera, tempo di nascita e rinascita ma anche, nell’immaginario collettivo, tempo di cuccioli e quindi di tenerezza; tenerezza: baci&abbracci. Ecco, abbracci, l’abbraccio è un gesto di fiducia, prima ancora che di tenerezza, secondo me. Continua a leggere

Nonni

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Il 2 ottobre da qualche anno è il giorno dedicato alla festa dei nonni. Posto che siamo passati misteriosamente – e fortunatamente – da una scuola in cui festa della mamma e del papà erano abolite (per non urtare la sensibilità degli orfani, così è stata giustificata la cosa) – a una scuola in cui si son festeggiati i nonni.

E’ già stato detto tutto e il contrario di tutto sui nonni, a me i nonni piace pensarli alla maniera dei Sigur Ròs, così:

Io non mangio i pomodori

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<<Io non mangio le carote, le patate, i piselli, i cavoli e i cavolfiori, i funghi, le uova, gli spaghetti, i fagioli al sugo, il formaggio, le salsicce, le banane, il riso, i bastoncini di pesce, le mele, le arancie, e mai e poi mai mangerò i pomodori.>>

Così dice Lola, personaggio creato da Lauren Child, illustratrice inglese che per la serie di libri Charlie e Lola ha vinto il Kate Greenaway Medal, attribuitole dalla Library Association.

Charlie e Lola sono due fratelli, Lola la più piccola, è vivace, disordinata, dotata di una fantasia irrefrenabile, intelligente e capricciosa, ha un amico immaginario con tanto di nome e cognome e una migliore amica – vera – all’asilo. Una tipica bambina di 5 anni (che somiglia tanto a una certa Mlle. M.).

Charlie è il fratello maggiore, sempre pronto a prendersi cura della sorellina, come nel caso dei pomodori tanto detestati da Lola troverà un modo semplice quanto sagace per risolvere la situazione: un metodo semplice e infallibile tanto usato nel marketing: il cambio di nome.

I bastoncini di pesce diventano croccantini del fondo del mare tanto amati dalle sirene, i piselli caramelle della Groenlandia, il purè viene dalle nuvole filate del monte Fuji e i pomodori?

Non voglio istigare a raccontare bugie ai bambini o falsare la realtà però se pensiamo che la minestra diventa più appetibile se chiamata zuppa e irresistibile se chiamata vellutata, perchè un pomodoro non può avere un nome d’arte?

Della serie Charlie e Lola esistono una ventina di titoli in libreria (ma anche una serie tv).

 

Ser Baldo e i quattro messeri

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C’era una volta un regno con un castello. In questo castello viveva un Re, ma era un Re buono, che voleva bene a tutti e tutti gli volevano bene. Era così buono che in periodo di carestia apriva le porte del suo castello per i suoi sudditi, cui dava la pappa del Re.

Purtroppo, però, nel Paese vicino c’era un altro castello, dove però viveva la Principessa Nera. Era una principessa cattiva, che non voleva bene a nessuno e nessuno le voleva bene. E quel che era peggio, voleva conquistare il regno del Re buono e, per questo, mandò quattro emissari a conquistarlo.

Per fortuna, però, il Re buono venne a saperlo e chiamò il più forte e coraggioso dei suoi sudditi, Ser Baldo. Ser Baldo era un cane bellissimo, grande, forte, intelligente e quando arrivò dal Re questi gli disse della Principessa Nera. “Solo tu puoi salvarci” gli disse il Re.

Ma Ser Baldo, che era anche saggio, sapeva che – seppur forte e coraggioso – nulla poteva da solo contro i quattro emissari della principessa. Per questo decise di chiamare i quattro cavalieri più forti del regno: messer Mimma, messer Fiona, messer Ali e messer Nina. Con loro andò alla ricerca degli emissari.

Quando li trovarono iniziò una battaglia epica, che durò giorni. Giorno e notte Ser Baldo e i messeri combatterono, con coraggio, fino a quando non cacciarono gli emissari della principessa e salvarono il regno.

Tornati al castello il Re li ricevette come eroi e per festeggiare la vittoria organizzò una grande festa sui prati del regno. Per due giorni tutti i sudditi fecero festa, con tanto cibo, bevande, giochi e divertimenti e Ser Baldo e i messeri furono gli ospiti d’onore.

[illustrazione di Achacunsongout – testo di Monsieur D.]

 

Amos Perbacco

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Vacanze. Niente scuola, niente lavoro, nessun impegno, o quasi. Ma che succede se si lavora allo zoo? E che succede quando Amos Perbacco non riesce ad andare a lavoro perchè malato?

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Gli amici animali dello zoo, gli fanno una bellissima sorpresa!

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Il raffreddore di Amos Perbacco, deliziosa storia della formidabile coppia Erin e Philip Stead. Edizioni Babalibri. Assolutamente da avere 🙂

Mia, Me and Klimt

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Oggigiorno l’offerta di programmi televisivi per piccoli e pure piccolissimi (!) è amplissima, districarsi non è semplice. Fortunatamente Mademoiselle M. ha poche possibilità di vedere la telvisione, e diciamo che abbiamo risolto il problema in partenza. Con questo non voglio crocifiggere il mezzo televisivo, tutt’altro.

E’ capitato che Mademoiselle M. mi parlasse di un cartone animato, per la verità metà telefilm e metà animazione, con protagonista una bambina che diventa fata e vive strane avventure a Centopia. Non ho capito niente e pensavo fosse frutto della sua fervida fantasia. Centopia? ma come si fa a chiamare un posto, seppur di fantasia, Centopia? Poi mi è capitato di intercettare il programma su una televisione in chiaro. Esiste! Ed è anche gradevole.

Si tratta di “Mia and Me”, cartone animato di produzione italo-tedesca, la parte italiana è affidata alla Rainbow, le puntate iniziano sempre con le avventure, in versione telefim, di Mia, adolescente orfana che vive tristi giornate in collegio, vessata dalla ragazza più ricca e popolare della scuola, ma orribilemente bieca e scansafatiche, ma sostenuta dagli amici, buoni e cari ma obbiettivamente “nerd“. La nostra eroina ha ricevuto in dono un braccialetto magico che la mette in contatto con un mondo fatato popolato da fate, elfi e, ovviamente, streghe cattive. Quando nel mondo di Centopia (ah, ecco) c’è un pericolo, Mia è allertata dal bracialetto e si trova catapultata, nel vero senso della parola, sul posto e aiuta a riportare la situazione sotto controllo, anche perchè Centopia è abitata anche da unicorni e Mia, grazie al braccialetto, è l’unica in grado di comunicare con loro.

Ciò che mi ha piacevolmente colpito e, diciamolo, conquistato, è il fatto che gli abitanti di Centopia – negli abiti e nelle fattezze – sono non liberamente tratti ma proprio copiati da Klimt! Mai avrei pensato che un cartone animato potesse essere un viatico per l’arte. E invece. Per di più il 2014 è l’anno dedicato a Klimt con mostre ed eventi in tutt’Italia. Chissà che Mia non metta d’accordo grandi e piccini.

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La serie è distribuita in 50 paesi e ha vinto numerosi premi per i valori di amicizia, onestà, solidarietà e rispetto per la natura.

A Carnevale, ogni scherzo vale

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Sono meno muscolosi, meno attraenti, meno vincenti, meno avventurosi ma quanto erano divertenti le mascherine tradizionali rispetto ai supereroi? Forse vale la pena riscoprile e farle riscoprire ai piccoli. Sarò nostalgica, o anacronistica, ma si tratta della tradizione italiana e delle nostre radici, Arlecchino ha potuto fare il servo di due padroni, Spiderman non sarebbe la stessa cosa!

Ecco un dialogo tra Arlecchino e Brighella:
ARLECCHINO: Caro Brighella, senti un po’ qua!
BRIGHELLA: Dimmi: che novità?
ARLECCHINO: Oggi è domenica di Carnevale,
ti offro un pranzetto senza l’eguale!
BRIGHELLA: Grazie, l’accetto. Ma chi cucina?
ARLECCHINO: Dietro ai fornelli c’è Colombina!
BRIGHELLA: Bene! Benissimo! Che mangeremo?
ARLECCHINO: Ecco: antipasto di latte e fieno;
poi la minestra di pere cotte;
arrosto d’uova di mezzanotte;
peli di gatto con salsa molle;
e, infine, torta d’uva e cipolle!
BRIGHELLA: Ah, si?… no, non posso… non
posso… grazie lo stesso!
ARLECCHINO: Come non vieni? Me l’hai promesso!
Guarda, mi offendo.ti picchierò.
BRIGHELLA: Calmati! Vengo ma porterò io stesso
i viveri per tutti e tre!
ARLECCHINO: Sciocco ,volevo questo da te.
BRIGHELLA: A carnevale ogni scherzo vale !!!
(da D. Duranti, Antologia della fiaba, SEI)

Arlecchino e Brighella sono servi nella commedia dell’arte, entrambi spesso invischiati in situazioni intricate a causa delle loro azioni non sempre oneste.