Ghiacciolo homemade

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Zitta zitta, finalmente, è arrivata l’estate (forse), niente di meglio che affrontare la calura con un bel ghiacciolo, soprattutto se fait maison, sembra facile, ma non è difficile, pochi semplici ingredienti e il successo è assicurato, l’unica difficoltà è aspettare che sia pronto 🙂

cosa occorre:

400g di frutta sbucciata
100g di zucchero
un poco d’acqua
1 limone

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Sbucciare e frullare la frutta, si possono creare ricette personalizate, noi abbiamo sperimentato il ghiacciolo di anguria e di mela-melone, questo davvero ottimo.

Fare uno sciroppo sciogliendo in un tegame lo zucchero con poca acqua.

Unire il tutto aggiungendo il succo del limone.

Mettere negli stampini da ghiacciolo o in quelli per cubetti di ghiaccio e pazientare che sia rassodato (almeno 6 ore in freezer).

Yummy

p.s.: nel ghiacciolo d’anguria si possono aggiungere gocce o scaglie di cioccolato a mo’ di semini

Da Nonna Papera a Mademoiselle M.

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Tutto cominciò nel 1979 quando ho ricevuto in regalo (grazie zio!) uno dei libri di cucina che non dovrebbe mancare in nessuna libreria casalinga: Il Manuale di Nonna Papera.

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Saltiamo al 2014, pigro pomeriggio in casa, voglia di dolce, facciamo una torta? Sì, facciamo la torta Monna Lisa, all’epoca era uno dei must di casa.

achacunsongout_mlisa_cake_3Per dare un tocco personale Mademoiselle M. ha aggiunto un vasetto di yogurt ai lamponi nella speranza che il dolce risultasse rosa, così non è stato ma è buona lo stesso.

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Ingredienti:

350 g farina
250 g zucchero
2 uova (vegan version: 2 banane mature)
1 limone
1 bicchiere di latte
1 bicchiere di olio
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
1 vasetto di yogurt (opzionale)

Montare lo zucchero con i tuorli (o lavorare lo zucchero con le banane), aggiungere l’olio e lavorare ancora un po’, aggiungere la farina, il latte, la buccia grattugiata del limone.

Unire il succo del limone, il sale e il lievito. Montare a neve le chiare e unirle delicatamente al composto.

Cuocere a 140° per 45 minuti.

Buon’appetito!

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Giocare all’aperto

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Sottotitolo: come ti salvo la festa.

E’ primavera, manca poco all’estate e alle vacanze, giornate assolate invogliano e permettono di stare all’aperto, non solo a giocare ai giardini o far passeggiate in bicicletta, ma anche organizzare feste di compleanno su un bel prato in un parco cittadino anzichè al chiuso di un locale (in casa non lo considero più viste le dimensioni sempre più ridotte degli appartamenti in città!).

Fino a qui tutto bene, c’è la festa, c’è il prato, c’è la torta, ci sono i bambini… ma che gli facciamo fare? Chi può contatta un animatore, chi non può?

La Morocolor, azienda della provincia di Padova, famosa per le tempere e prodotti per la creatività in genere, propone un kit di pronto intervento per giocare all’aperto con tanto di manuale e 15 giochi da fare in gruppo, in un cortile (esistono ancora?) o in un prato. Trovo questo kit di sopravvivenza al pomeriggio in gruppo, a dir poco geniale, tuttavia ognuno si può creare il proprio pacco-salvezza ritagliato sull’età e sul tipo di bambini ai quali servirà, esempi vari di contenuto:

elastico per saltare, con preventiva ricerca delle regole (chi si ricorda?),

corda per saltare che può essere usata anche per il tiro alla fune,

gessi da strada, in assenza della strada si può disegnare sui cartoni che astutamente ci si è portati da casa, con i gessi sul cartone si può disegnare il gioco “campana” o “mondo”,

aeroplanini di carta per una gara al tiro più lungo,

bolle di sapone (piacciono sempre a tutti)

biglie (attenzione ai tombini :-))

– vecchie federe per la corsa con i sacchi

– un panno per rubabandiera

palloncini colorati (possono sempre servire)

e chi più ne ha più ne metta, se i bambini sono molto picoli, 0-3 anni, si può chiedere alle mamme di portare un giochino a testa e trasformare il prato in una piccola ludoteca all’aperto.

Buon divertimento!

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Semel in anno

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Carnevale sempre più vicino, a passo di dolci o meglio a passo di fritto. Tant’è. Semel in anno… (per restare in argomento).

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Questa volta la premiata ditta N&N (Nonna & Nipote) si è esibita nella preparazione delle Castagnole. Unico consiglio, che riporto così come la cuoca grande me l’ha dispensato: meglio scegliere una pentola piccola per la frittura visto che occorre abbondante olio, così se ne usa meno e si versano meno castagnole per volta rendendole più gestibili, hanno il brutto vizio di bruciare velocemente. Altro consiglio: meglio consumarle il giorno della preparazione e non rimandarle al successivo. Son talmente semplici da fare (basta mescolare gli ingredienti e versare generose cucchiaiate nell’olio caldo) che può essere una buona occasione per organizzare una golosissima merenda mascherata 🙂

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Il caso e la necessità

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La necessità – per così dire – è quella di fare maschere di carnevale, il caso è il tagliare a caso la carta e ottenere ogni volta risultati inattesi ma divertenti e, sorpresa!, sempre utilizzabili, anche solo da appendere in cameretta.

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Si prende un foglio di carta e se ne ricava un quadrato, lo si piega a triangolo due o anche tre volte poi si asporta da ogni lato uno o più triangoli irregolari. Si apre delicatamente e si ammira l’opera, ogni volta diversa e inconsueta. Libero sfogo alla fantasia ma soprattutto alla casualità. Altre mascherine si possono fare con le sagome delle manine.

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Talvolta il non avere regole dà grosse soddisfazioni.