Lungi da me istigare all’uso del mezzo televisivo! ma le serate sono diventate lunghe e allora può essere un buon diversivo guardare un film tutti insieme, un film d’animazione che piace a grandi e piccini: Pirati! Briganti da strapazzo. Continua a leggere
viaggio
La Martesana
Non sono un’amante delle gite fuori porta ma amo guardare la mia città con gli occhi del turista, così succede che inforcando la bicicletta e pedalando verso la periferia si incroci uno dei Navigli di Milano, il Naviglio Piccolo o Martesana. Continua a leggere
Noci evolution
Le noci, tanto comuni, tanto buone, tanto salutari e tanto sconosciute.
Lo sapevate che la parte commestibile è il seme e non il frutto?
Lo sapevate che il guscio, come siamo soliti vederlo, è protetto da un ulteriore guscio verde (mallo)? Portato a maturazione si secca e ci offre la noce edibile e il guscio utilissimo per giocare (ci si possono fare barchette, ciondoli, segnaposto…).
Ricche di vitamine e Omega-3 e 6, ci si ricava anche l’olio, un tempo più di oggi, soprattutto nelle zone in cui abbondavano le noci e non gli ulivi, chi non ricorda la scena nei Promessi Sposi in cui Lucia subisce i rimbrotti della madre Agnese perchè dona troppe noci a Frà Cristoforo che passava per la questua?.
Questa è l’evoluzione della maturazione della noce. Affascinante!
In viaggio con i bambini, canta che ti passa
Si è già parlato della compilation da viaggio in macchina, come pure di giochi senza giochi da fare in viaggio; “unendo i punti” si possono cantare canzoni-gioco per rendere più allegro e spensierato il viaggio e il tempo più veloce:
– si canta una canzone che a ogni strofa aggiunge un elemento, un po’ come Alla fiera dell’Est di Angelo Branduardi, il gioco consiste nel ricordare tutta la sequenza in maniera corretta.
– si canta una canzone che abbini alle parole i gesti, per esempio la macchina del capo, può essere utile in aereo o in treno dove far baccano è altamente sconsigliabile
– si canta una canzone con parole inventate (le può inventare chi dirige il gioco) i giocatori devono ripeterle tutte e in maniera corretta, come fa Cab Calloway cantando Minnie the Moocher ne: I Blues Brothers
Come viaggiare in macchina senza giochi e uscirne vivi
Capita di essere in viaggio, per ore o per pochi minuti, e di non essere organizzati per intrattenere i bambini. Aiuto!
Innanzitutto: niente panico. Ci sono alcune attività che si possono svolgere in macchina o in treno anche se non si hanno a disposizione veri e propri giocattoli.
Se si è in macchina, dopo aver cantato tutte le canzoncine del nido, della materna e dello zecchino d’oro (in treno è più difficile), si possono indire delle gare di osservazione e velocità, magari si possono anche assegnare dei punteggi, il vincitore vince… il diritto a scegliere il gusto del gelato appena si arriva a destinazione 🙂
Un po’ di idee sparse, fare a gara a chi vede :
_ per primo un camion rosso, giallo, blu…
_ il maggior numero di camion rossi, gialli, blu…
_ il maggior numero di cose (case, macchine, biciclette, manifesti pubblicitari, pali della luce…) di color verde, giallo, rosso…
_ il maggior numero di mucche, pecore o cavalli al pascolo (si vedono anche dall’autostrada o lungola ferrovia)
_ le nuvole dalle forme più strane e inventa una breve storiella (per esempio se si vede una nuvola che sembra un coccodrillo si può inventare: c’era una volta un cocodrillo che stanco di stare nel fiume decise di gonfiarsi tanto, diventare leggero e soffice e vedere il mondo dall’alto, strada facendo incontrò una nuvola a forma di trenino… and so on)
_ se si attraversa (in auto) un paese si può gareggiare su chi vede per primo un cane o un gatto o una cassetta della posta rossa.
_ purtroppo non esistono quasi più le targhe con le sigle delle province (si poteva gareggiare a chi riconosce il maggior numero di sigle), però si può gareggiare sul numero più alto sommando i numeri di targa, si punta una macchina a testa e si sommano i numeri di targa, chi ha scelto quella che totalizza la cifra più alta ha vinto.
_ memory: le borse delle mamme sono come la bisaccia di Eta Beta o la borsa di Mary Poppins, non mancano di nulla, perciò non sarà difficile trovare almeno una penna, un taccuino, un pacchetto di fazzoletti e le innumerevoli tessere di supermercati e negozi vari. Si può giocare in due modi:
– metodo A: si dispongono gli oggetti e dopo pochi secondi se ne toglie uno, i giocatori devono dire quale manca
– metodo B: si dispongono gli oggetti e dopo pochi secondi se ne cambia l’ordine, i giocatori devono ripristinare la sequenza iniziale.
Che dire? Buon viaggio!
Cosa disegno?
In usato, ho trovato un bel libretto – grande come un quadernone – delle Edizioni Usborne, il volumetto è decisamente datato, tanto che il prezzo è solo in lire! Tanto semplice quanto risolutivo, lo si potrebbe definire un manuale di disegno superconcentrato.
Utilissimo, non solo per i piccoli ma anche, e forse soprattutto, per i grandi. Spesso ci si sente chiedere: disegnami una pecora (come il Piccolo Principe di Antoine de Saint–Exupéry) o un cane o una mucca. Inizialmente la richiesta non spaventa: che ci vorrà mai a disegnare un cane, si pensa, poi quando si prende la matita in mano iniziano i guai, anche se magari l’abbiamo in casa non è per nulla facile disegnare l’amico a quattro zampe.
Come fare? Il trucco consiste nel ridurre tutto – anche gli esseri umani – a forme geometriche semplici: cerchio, ellisse, triangolo… et voilà, il gioco, anzi, il disegno è fatto. I bambini son soddisfatti e gli adulti fanno un figurone, meglio di così 😉
100 cose da fare in treno
Vacanze: chi le ha già iniziate, chi le farà tra tanto tempo, chi tra poco, chi per nulla, in caso di viaggio in treno giochiamo d’anticipo.
La borsa della mamma, si sa, è un po’ come la borsa di Mary Poppins o la bisaccia di Eta Beta: c’è di tutto, fonte inesauribile di trovate per passare il tempo o risolvere contrattempi di ogni genere, dalla fame, alla sete, al gioco.
Oltre all’acqua e qualcosa da mangiare (magari meglio passare dal panettiere prima di partire per una focaccina del fornaio piuttosto che essere costretti ad accontentare i bambini e noi stessi con patatine o panini della Montedison acquistati a peso d’oro alla carrozza ristorante), aggiungiamo anche 100 giochi da fre in treno della Usborne.
In macchina si può cantare ma non disegnare, altrimenti la nausea la farà da padrona, però alla quindicesima volta che si canta “nella vecchia fattoria” l’istinto di fermarsi alla prima piazzola di servizio e far risuonare un barbarico Yoop sarà difficile da sopire; in treno, al contrario si può disegnare ma meglio restare quieti non farsi gettare dal finestrino – sigillato per altro – dagli altri viaggiatori, così meglio organizzarsi.
La casa editrice inglese Usborne è tra le mie preferite, grafica colorata e accattivante. In catalogo si trovano numerosissimi volumi, dalle raccolte di favole divise per autore (Andersen, Grimm…) o per genere (favole per bambini, favole per bambine, favole con le fate, con i draghi…) ai volumi di diffusione scientifica pensati per i piccoli, oltre agli utilssimi pacchetti di schede creative: 100 giochi: da fare in treno, in macchina, in viaggio in genere, all’aperto. Piccola spesa, massima resa.
Buon viaggio!
Cappuccetto rosso, verde, giallo, blu e bianco
Alla fiera dell’Est,
per due soldi,
un topolino mio padre comprò.
Angelo Branduardi
Non alla Fiera dell’Est ma in un “punto no profit”, non per due soldi ma per tre, mi sono aggiudicata il libro: “Cappuccetto rosso, vedre, giallo, blu e bianco” a cura di Bruno Munari (Einaudi Ragazzi).
A primavera, complici le giornate più lunghe e luminose, spesso vengono i scalmann de la sciura Pina, e si fanno le cosiddette pulizie di primavera. A me son venute con mesi di ritardo ma ho preso la mia borsona di tela piena di libri che trovavo noiosi o non mi hanno particolarmente colpito e difficilmente avrei riletto, e li ho portato in un punto no profit, la raccolta è gratuita, la vendita a pagamento, piccolissime cifre per grandi titoli, come è capitato a me con Munari.
Tutti conoscono la favola di Cappuccetto rosso o nella versione dei fratelli Grimm o di Perrault, pochi sanno che anche Italo Calvino ne ha scritta una sua versione. Tralasciando la lettura psicologica della favola (alcuni vedono nella morte apparente e rinascita di Cappuccetto Rosso il pasaggio dall’infanzia alla vita adulta), Bruno Munari ha fatto di più, pur mantenendo l’impianto e la morale educativ: abbandonare la strada consigliata dalla mamma per seguire i propri istitnti può avere conseguenze pericolose, ha dipinto piccole eroine, brillanti e coraggiose – anche così si dimostra di essere grandi, a colpi di intelligenza – che nel pericolo con astuzia trovano la via d’uscita. Senza i risvolti violenti e splatter delle versioni originali della favola: nessun lupo viene sacrificato per queste storie ma in tutte le versioni Cappuccetto arriva dalla nonna e torna a casa dalla mamma incolume. Lieto fine.
Il libro, o meglio la raccolta, si conclude con quel gioiello di Cappuccetto Bianco. Semplicemente geniale.
Cappuccetto Bianco, vestita di bianco, immersa nella neve non vede la casa, non vede la panchina nel giardino e nemmeno il lupo si vede.
Mai vista tanta neve.
Bambini in vacanza, meno fai,meglio fai
Finalmente l’estate, filmente l’amato/odiato caldo, finalmente le vacanze, tanto agognate quanto temute da chi si trova a decidere se partire e dove andare con un bebè di pochi mesi o addirittura un neonato. Continua a leggere