Libreria collettiva

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C’era una volta, tanto tempo fa, a Cincinnati (Ohio, contea di Hamilton), una biblioteca pubblica, una vecchia e meravigliosa biblioteca pubblica.

Inizialmente la costruzione sarebbe dovuta essere un teatro, infatti in facciata comparivano i bassorilievi di William Shakespeare, John Milton e Benjamin Franklin. I lavori furono completati nel 1874, agli occhi dei visitatori si apriva un piccolo palazzo che nascondeva un gioiello: quattro piani di scaffali ospitavano più di 300.000 libri, scale a chiocciola collegavano i piani e in cima un sistema di vetilazione garantiva le condizioni ottimali di umidità e temperatura per la conservazione dei volumi.

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Perchè una storia al passato? Perchè nel 1955, senza una protesta, una parola, un’azione, la biblioteca è stata demolita. Tutto perduto. Lo stabile, i volumi, i lettori.

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Si cambia secolo, si cambia latitudine, siamo in Italia, nel 2014, a Napoli, un gruppo di circa 300 volontari ha messo una mano sul cuore e una al portafoglio e con donazioni anche minime ha dato vita alla prima libreria collettiva.

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L’idea è stata lanciata, a metà tra il sogno e la provocazione, dal giornalista e scrittore Ciro Sabatino su un socialnetwork, il seme gettato ha dato un frutto, meraviglioso e coraggiosissimo, d’altra parte come non rispondere <<io ci sto!>> alle sue parole?

VIVERE SENZA LIBRI

Ciao Fnac.
A me mi piaceva assà venirci lì ogni tanto. Mi sembrava un po’ Parigi. Ma un po’, ovviamente.
Oggi è stato come entrare in un centro commerciale. Di quelli che ci vai la domenica quando sei cotto.
Bah. Sai che penso Fnac? Che sti’ ragazzi moriranno di cellulari e tablet. Non lo sapranno mai cos’era segnare un libro con una macchia di Nutella.
Non avranno finestre da aprire sul mare, sulla notte, sulla pioggia o sull’appartamento di fronte.
Moriranno aprendo uno schermo ultrapiatto in RealTime. E si innamoreranno di sconosiuti nascosti nel buio di Fb. E allora è meglio che te ne sei andata via Fnac.
E’ tosta stare a guardare impotenti questo niente. Ti assicuro.
E’ tosta vivere senza libri. Fidati.

Ah… Ma mica ce la vogliamo aprire noi una libreria meravigliosa? Se avete soldi (qualsiasi cifra) e ci volete pensare fatemelo sapere. Io ci sto.

Sugli scaffali best seller e libri pubblicati da piccola editoria indipendente, spazio agli esordienti e incontri con gli autori per letture dal vivo dei loro libri.

Iocisto è a Napoli in via Cimarosa 20.

Sarebbe bello fosse solo la prima di tante librerie indipendenti ad azionariato popolare, di tante persone che senza libri non ci stanno proprio.

(Fonti e foto: napolike.it; messynessychic.com)

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