Olivia, the Pig

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Olivia è una maialina impegnata, molto impegnata.

Deve correre, giocare, disegnare, ballare, salvare i gatti intrappolati sugli alberi (e se non ci sono gatti da salvare sugli alberi, ce li mette lei!), deve andare al museo e poi dipingere come Pollock, deve andare a teatro e poi danzare come una ballerina di Degas…

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Sfrontata, impertinente, fantasiosa, coraggiosa, simpatica, innarrestabile, una bambina normale,insomma, infatti conosco una bambina che le somiglia molto :-). Forse perchè Olivia nasce dalla penna e dal pennello di Ian Falconer ispirato dalla nipotina (Olivia, appunto).

Le illustrazioni di Ian Falconer sono meravigliose nella loro semplicità, solo tre colori: bianco, nero, rosso; ambientazioni minime o inesistenti ma efficaci e dirette, senza orpelli.

I testi sono molto semplici, anche nella versione in lingua originale, utili per un mini corso di inglese.

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Un’altra maialina, sbarcata stavolta dall’America, di cui sarà difficile non innamorarsi, anche perchè essendo più raffinata e nata sulla carta per la carta, coinvolge occhi e cuore di piccoli e grandi lettori.

Olivia
Ian Falconer
Giannino Stoppani Editore

La bimba dai capelli rossi

Quest’anno alla materna, i bambini più grandi,quelli di cinque anni, quelli che a settembre inizieranno la fantastica avventura della scuola elementare, quella “vera”, si sono cimentati nel laboratorio delle storie: <<invento e illustro le mie storie>>.

Questa è una delle storie di Mademoiselle M.

capelli_rossi_1capelli_rossi_2capelli_rossi_3capelli_rossi_4Io la trovo deliziosa, ma son di parte 😉

Purpett

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Non so come mai la verdura non è molto apprezzata, non è amata dai grandi tantomeno dai piccoli. Si moltiplicano libri e siti di cucina con fotografie meravigliose che rendono affascinante anche un ravanello, però all’atto pratico, niente, la verdura resta relegata agli ultimi posti nell’indice di gradimento. Ho il fondato sospetto che i bambini non amino le verdure perchè vedono che anche i loro genitori – gli adulti di riferimento – se possono svicolano.

Come risolvere? Innanzitutto, come sostiene la nutrizionista Michela Trevisan, non caricare il pasto di valenze salutistiche: “ti fa bene” oppure “così diventi grande”, ai bambini non importa e gli adulti se lo ripetono senza ascoltarsi. Meglio preparare un piatto bello e invitante, e qui tornano i libri e siti di cucina di cui sopra, un piatto in cui le verdure siano separate e non un pappone insapore e dal colore imprecisato.

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Personalmente amo molto torte salate, sformati e polpette, quelle di cavolo cappuccio a Mademoiselle M., principessa pirata dai gusti difficili, son piaciute, lei le chiama: polpette bianche, si possono mangiare in ogni stagione visto che sono buone sia crude, sia fritte sia al forno. Meglio di così!

Polpette di cavolo cappuccio:

 1/2 cavolo cappuccio (circa 200 g)
200 g di tofu (o ricotta o addirittura formaggio di capra, se piacciono i sapori forti)
1 finocchio
semi sesamo
qualche mandorla

pangrattato

Frullare gli ingredienti crudi e aiuitarsi con il pangrattato per ottenere la consistenza per formare delle polpette.

Da mangiare crude o cotte in padella o al forno.

Ricetta liberamente tratta da crescibio.it

Parrot origami

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Tanto tempo fa avevamo costruito una casetta per gli uccellini rivestita di stoffa liberty fiorata. La casetta era solo una decorazione per la cameretta, visto che è di cartoncino e stoffa. Ora, dopo mesi, forse perchè siamo in estate e arrivano gli uccelli migratori a godersi il caldo da noi, ecco quattro pappagallini – di carta – pronti ad abitare la casetta a fiori.

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Il video spiega come fare i pappagallini, se ci siamo riuscite Madmoiselle M. e io, ce la può fare chiunque, le spiegazioni sono perfette 🙂

Ti piace la mènta?

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Non capita tutti i giorni ma può capitare di fare incontri inattesi, pare strano ma pure in una città grande, industriale e inquinata come Milano si può trovare, in un’anonima aiuola, la mentuccia o nepitella (mentuccia non menta!); si trova sovente nei prati e negli orti incolti, fatta seccare è indispensabile per cucinare, tra l’altro, i carciofi alla giudìa.

I carciofi alla giudìa sono un tipico piatto della tradizione giudaico-romanesca.

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1. Prendere i carciofi (meglio scegliere le mammole, i carciofi romaneschi appunto, più teneri e senza peli) ed eliminare le foglie esterne e la parte dura del gambo. Versarli in una ciotola piena di acqua e limone e lasciarli a bagno per 15 minuti a testa in giù.
2. Togliere i carciofi dall’acqua, scolarli e condirli con sale, trito d’aglio, pangrattato e mentuccia, quindi adagiarli dentro una pentola piena di olio extravergine e farli cuocere per 20 minuti circa o fino a quando non saranno abbastanza morbidi. I carciofi nella pentola devono “stare stretti”. Se il bagno dovesse evaporare troppo velocemente prima della fine della cottura, aggiungere acqua calda poco a poco a seconda del bisogno.

Tutto qui, ma se ne riparlerà in autunno.

Keep calm and go on

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Estate! Vacanze! Viaggi!

Che si sia da soli, in coppia, con i figli o il cane, l’importante è partire, anche solo per una “mini-fuga” da un week end, per dirla con Bridget Jones.

Certo, il rischio di trascorrere più tempo in autostrada che in vacanza è alto. Che si fa? Due cose, o si tenta la partenza intelligente, sperando che non siano in troppi gli intelligenti o si programma la sosta.

Prendiamocela comoda e facciamo di necessità virtù. Anzichè fermarci all’autogrill in Emilia Romagna e ingollare un finto gnocco fritto in piedi al bancone magari correndo dietro ai bambini o facendo i turni perchè il cane non può entrare o la nonna si rifiuta anche solo di scendere dalla macchina – e non è carino lasicarla lì da sola – perchè non approfittarne e non fare una deviazione per la città più vicina e visitarla. Si potrà scoprire un inatteso e affascinante borgo medievale, mangiare il cibo locale (per davvero!), scoprire una città d’arte tanto famosa ma solo sentita nominare. Infinite possibilità.

Il gioco si fa più divertente se la deviazione non è programmata ma frutto di un ingorgo.

Keep calm, and go on adventures.

(credit: KeepCalmStudio.com)

Scatole “gelate”

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Sole, caldo, gelati!

Come ogni anno l’estate arriva quando meno te l’aspetti e allora via a gelati e sorbetti, sia fait maison sia comprati in gelateria o supermercato.
In questo caso ci si ritrova con le confezioni, alcune talmente carine che è un peccato buttarle; però… che ci si fa? Niente di più semplice, un po’ di washy-tape e via a

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portamatite (penne, pennarelli o cancelleria varia)

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immancabile cache-pot

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portapupazzetti

La biblioteca universale

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C’era una volta il bookcrossing, spesso, a giudicare dai titoli che trovavo, mi dava l’idea si trattasse di una maniera per abbandonare libri che non si aveva il coraggio di buttare in pattumiera e non un modo per condividere il piacere della lettura.

Oggi c’è il progetto Fred, si inseriscono i libri che si vuol far entrare nel circuito in un database, da casa si inserisce il titolo del libro che si vorrebbe leggere e si controlla se qualcuno in zona lo possiede e ce lo può prestare. Voilà. è anche un’occasione per incontrare persone con le stesse passioni e magari, chissà, far nascere amicizie o anche solo un pomeriggio piacevole a chiacchierare di quello o quell’altro autore. Mica male 🙂

(Foto: Trinity College Library, Dublin)