Una volta c’era un pittore
povero in canna:
non aveva nemmeno un colore,
e per fare i pennelli
si era strappati i capelli.
Andò dal padrone del Blu
e gli disse:” Per favore, dammi tu
un po’ di colore
per dipingere un cielo.
Ma mica tanto, soffio, un velo”.
“Vattene, vattene, fannullone,
pezzo di accattone,
se non vuoi che ti lisci il groppone
col bastone!”
Andò dal padrone del Giallo
e gli disse così:
“Prestami qualche avanzo
di colore, un ritaglio,
abbastanza per fare un girasole”.
Ma quello lo aggredì
con un torrente di male parole:
” Pezzente, delinquente,
la finisci di seccare la gente!”
Andò dal padrone del Verde,
andò dal padrone del Bruno,
ma non gli dava retta nessuno.
Infine pensò:
“Il Rosso ce l’ho!”
Detto fatto un dito si tagliò.
E il Rosso gocciò sulla tela:
era una lagrima appena,
una perla di sangue,
ma tinse in un istante,
la tela intiera,
rossa come un falò di primavera,
rossa come una bandiera,
come un milione di rose.
E il povero pittore
adesso che aveva un colore
si sentì ricco più di un imperatore.
Un’ora al museo, un’ora splendida circondati da meraviglie della pittura del secolo scorso. Alle Gallerie d’Italia (sede di Milano) è stato organizzato un laboratorio per bambini, un giovane e preparatissimo operatore didattico, Gabriele, ha fatto da guida, affascinando i bambini e accompagnandoli in una sorta di caccia al tesoro tra le tele del Novecento, la “mappa” era la poesia di Gianni Rodari <<Il pittore>>. I bambini erano affascinati sia dalle tele sia dalle parole di Gabriele che, non solo li ha aiutati a trovare i colori per il pittore protagonista della poesia, ma ha anche spiegato con parole semplici ma efficaci sia la tecnica usata dagli autori delle opere sia il significato delle opere stesse.
Così veniamo a sapere che Lucio Fontana ha forato la tela per poterci entrare dentro e così dipingere lo spazio, o che Enrico Castellani inserendo dei chiodi di diverse altezze sotto alla tela ha ottenuto il grigio senza usarlo, sfruttando l’ombra dei chiodi sulla superficie bianca. Geniale. O ancora che Mario Deluigi ha usato la tecnica del frottage, facilmente riproducibile a casa con i pastelli a cera, o ancora che Roberto Crippa ha ottenuto le evoluzioni di nero sulla tela facendolo colare da un forellino sul fondo del barattolo.
Il pomeriggio si è concluso con una sessione di pittura fatta con un dito, come il pittore di Rodari.
A strega comanda color con la poesia di Rodari si può giocare non solo al museo ma anche in casa, per strada, al parco… basta cercare i colori e fortunatamente il mondo ne è pieno 🙂
Grazie alle Gallerie d’Italia e alla guida Gabriele per il bel laboratorio, e grazie a Gianni Rodari per tutto il resto, che non è poco.
IL PITTORE di Gianni Rodari, illustrazioni di Valeria Petrone, Emme Edizioni.