Succede di usare strumenti quotidiani in maniera non propriamente consona. Il risultato può essere quantomai singolare, nel bene e nel male.E’ capitato che Mademoiselle M., presa da raptus creativo, si tagliasse da sola i capelli con le forbicine per la carta. Il risultato è stato un taglio punk e urgente bisogno di un parrucchiere vero per rimettere in ordine la situazione e la sua testolina. Secondo me, ma a ovviamente il mio giudizio conta poco, ora è deliziosa, secondo lei è bruttissima e sembra un maschio.
Capita a tutte le età di sentirsi diversi, in senso positivo, ci si sente speciali, in senso negativo, sbagliati. Siamo tutti diversi e tutti speciali, ognuno ha abilità diverse, talvolta quello che si presenta come un limite si trasforma in una particolarità che ci rende unici, speciali appunto, altre volte addirittura si rivela un’opportunità, basti pensare all’inconfondibile voce di Sandro Ciotti, cronista sportivo, o a Michael Phelps, nuotatore americano plurimedagliato, che ha iniziato a frequentare la piscina a causa dei suoi “disturbi da deficit di attenzione e iperattività” (DDAI).
Non è sempre facile capire e apprezzare la propria unicità ma sempre possono venire in aiuto i libri, questa volta è la delicatissima storia della pecorella Bice, pecorella a strisce, a spiegare che si può essere diversi, speciali e felici!
Bice è una pecorella a strisce, l’unica del gregge, si sente diversa, sola, decide di cercare un luogo in cui essere speciali non è un limite. E lo trova dopo un lungo viaggio, anche perchè segue la massima di Confucio (riportata nel libro): <<Ovunque tu vada, vacci con il cuore>>.
Bice Speciale, di Miriam Koch, ed. Donzelli Editore, 2012