La situazione sembra grave. Secondo recenti studi, condotti nello specifico da Agv, società che si occupa di sicurezza in internet, su un campione di 2.200 famiglie in 11 paesi, la quasi totalità dei bambini ha dimestichezza con tablet e smartphone, il 73% sa usare perfettamente il mouse ma solo l’11% sa allacciarsi le scarpe!
E’ vero che le ultime generazioni sono definite di “nativi digitali”, è vero che saper usare un computer è indispensabile, è vero che una telefonata allunga la vita ma non sapersi allacciare le scarpe mi sembra molto grave; non a caso il vecchio detto recita: “quello lì non sa neanche allacciarsi le scarpe da solo”, per denigrare qualcuno e non: “quello lì non sa nemmeno usare il mouse”. Ma forse ci arriveremo.
La manualità si sta perdendo, il tatto, uno dei sensi fondamentali per l’uomo, è il più tracurato o almeno, il meno sviluppato. Sotto l’imperativo del: “non facciamoci male e soprattutto non sporchiamoci”, tutte le attività che prevedono l’uso delle mani, dalla pittura a dita ai laboratori di falegnameria, sono stati cancellati dalle scuole e dai pomeriggi in famiglia (più la pittura a dita che la falegnameria, in questo caso). Fare la maglia è stato chic per qualche anno, ma solo se si era una mamma hipster, non certo per bambini – soprattutto maschi, signora mia per carità – in età scolare o anche pre-scolare. Le scarpe a strappo, benedizione dell’era moderna per praticità e velocità, hanno fato il resto.
Come se ne esce? Per esempio disegnando su un cartone la sagoma di una scarpa con tanto di fori per i lacci e infilando nei buchi una stringa o un nastro o anche uno spago. Il piccolo avrà un oggettino divertente con cui esercitarsi, traendo enorme soddisfazione nel riuscire ad allacciare la scarpa, anche se finta, e magari, facendone due, si può improvvisare un travestimento da clown. Così, per dire.