Cenoni e cenette

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In molte case ci si starà accingendo a preparare il cenone di Capodanno, quelli attorno al metro d’altezza possono tranquillamente dare una mano a quelli sopra al metro e mezzo, purchè quelli bassi non si stufino subito del compito assegnato e quelli alti non abbiano fretta e mantengano nervi saldi 🙂

Quando i cuochi piccoli hanno finito di aiutare i cuochi grandi, possono continuare a cucinare nella loro cucinetta. Di cucinette ne esistono di tutte le fogge, marche, materiali e qualità, la nostra è di cartone, della Kidsonroof però dalla nonna abbiamo tanti pentolini e nessuna cucinetta, così ho preso spunto, ma mooolto, dalla nostra deliziosa “Cocorico cooker” dei geniali, deliziosi, divertentissimi, ecocompatibili, danesi Kidsonroof.

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Al mio supermercato di fiducia ho trovato un utilissimo scatolone (scatolino visto che è di dimensioni: 32 x 23 x 22 cm) bianco. Con il taglierino ho ricavato la porta del forno e con un pennarello ho disegnato i fornelli e le manopole. Voilà.

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Consiglio comunque di procurarsi i prodotti della Kidsonroof, sono molto divertenti e resistentissimi, noi abbiamo avuto per anni “Casa Cabana“, decorata dentro e fuori da Mademoiselle M.; era il rifugio suo e dei gatti quando si giocava a nascondino, quando volevano star tranquilli o quando M. trascinava mamma e papà nella sua casetta per un the, magari preparato con la cucinetta 🙂

All’ultimo minuto

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Non possediamo un albero di Natale. Scientemente.

L’anno scorso ho ritagliato la sagoma di un abete da un cartoncino bianco 100×70 cm con l’intenzione di decorarlo ogni anno in maniera diversa. Il Natale passato Mademoiselle M. ha colorato tanti quadratini di cartoncino che ha lei stessa appiccicato all’alberello bianco appeso alla parete (potrà sembrare un lavoro banale ma non a quattro anni). Quest’anno abbiamo colto il suggerimento di Charlotte e abbiamo ritagliato dei fiocchi di neve di carta colorata, sfoderando il nostro armamentario da decorazione: base glitter, washy-tape e carta colorata. Charlotte con i fiocchi di neve ha fatto un festone, noi delle palline per l’albero di Natale, di carta pure lui. I ritagli “interni” dei fiocchi di neve, quelli sì, sono stati attaccati a mo’ di festone in cameretta.

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Sempre giocando con la carta, abbiamo fatto un origami del cappello di Babbo Natale da usare come segnaposto.

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Buon divertimento e Buon Natale!

Sempreverde

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Sempreverde, non l’abete, in tema con il periodo natalizio ma lei, la mitica, intramontabile: Pippi Calzelunghe. Nata dalla penna della scrittrice svedese Astrid Lindgren, non dimostra affatto i suoi 68 anni. Pippi è in un certo senso, la personificazione del: “vorrei ma non posso” pensato dai lettori o spettatori della serie televisiva degli anni Settanta.

Pippi Calzelunghe è una ragazzina di circa dieci anni che vive da sola in una grande casa colorata, è totalmente indipendente, veste in maniera estrosa, è sempre spettinata, non va a scuola, ha come coinquilini una scimmietta, signor Nilsson, e un cavallo bianco a pois neri ( zietto nella versione televisiva), che lei solleva abilmente con la sola forza delle braccia. E’ dotata di astuzia e forza sovrumana, nonchè di una borsa di monete d’oro, lasciatale del padre, pirata e re di una tribù nei mari del Sud.

Chi non vorrebbe essere Pippi Calzelunghe? Ora è tornata in libreria per le edizioni Salani Nord-Sud corredata dalle bellissime illustrazioni di Lauren Child; libro subito gettato nella gerla di Babbo Natale per Mademoiselle M..

Io, piuttosto che ispirarmi a un’aspirante cantante di una telenovela argentina o una fatina alata dotata di mille poteri magici ma scarsa d’abbigliamento, continuo sognare di sollevare un cavallo a pois nella mia casa colorata e strampalata. Miti da vecchi o fantasia al potere? Spero di non essere la sola 🙂

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Stella stellina

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Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l’agnello,
la chioccia coi pulcini,
la mamma coi bambini.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna.

Perchè non fare una stellina che vegli sui sogni, di tutti, grandi e piccini, o perchè no? una ghirlanda di stelle, o solo qualche pendaglio per l’albero di Natale, data la stagione.

Con la pasta di sale abbiamo fatto una pallina, con le dita abbiamo dato la forma della stellina, con uno stuzzicadenti abbiamo fatto un buco per poter far passare un filo per appenderla. Una volta seccata all’aria – ma si può cuocere anche in forno per sveltire i tempi – l’abbiamo dipinta ad acquerello, ma si può colorare anche con i pennarelli o utilizzando del colorante alimentare direttamente nell’impasto.

La nostra ricetta di pasta di sale rispetta le proporzioni “3 – 2 – 1”: 3 di farina, 2 di sale, 1 di acqua.

We are all made of stars, cantava Moby, chissà…

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L’acquario di Natale

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Pensare all’acquario in barattolo, anzi, al pesce in barattolo (fish in jar) mi fa subito risuonare nelle orecchie la canzone “Whisky in the jar” nella versione dei Pogues, che poco o nulla ha a che fare sia con il pesce sia con il Natale. L’acquario di Natale è un modo semplice per creare una boule de neige glitterata e scintillante riutilizzando un barattolino di vetro,  nel nostro caso dello yogurt.

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Occorrente:

1 barattolino di vetro che a seconda della quantità di personaggi può essere anche un barattolo da 500g, ottimo se si vuole ricreare un bosco incantato o un piccolo presepe.
– polverina glitter
– personaggi di plastica
– attaccatutto o silicone
– acqua

Incollare i personaggi all’interno del coperchio, meglio se su una base che li faccia emergere una volta riavvitato sul barattolo.

Versare la poverina glitter o paillettes nel barattolo.

Riempire il barattolo d’acqua e riavvitare il coperchio. Se si teme che il barattolo si possa inavvertitamente o volontarialmente (se capitato in mani sbagliate :-)) aprire,  si può incollare con l’attaccatutto o il silicone il coperchio al barattolo.

Agitare prima dell’uso!

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Wet wet wet

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Talvolta le idee più semplici sono le migliori, la nostra dirimpettaia americana ha avuto un’idea divertente quanto furba per avere a portata di mano galosce e ombrello.

Anche l’idea di Martha Stewart è bellissima e molto pratica, così non si lasciano pozze d’acqua in casa.

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Zenzero e cannella

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Quando ci si imbatte in una bella vetrina così, non può non venire voglia di preparare i biscottini allo zenzero e cannella. Possono essere una buona idea per un regalino goloso da consegnare a Natale.

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Noi li facciamo così e ci piacciono molto:

100g fiocchi d’avena
200g farina semi-integrale
50g olio
70g zucchero di canna
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere (non vanillina)
1/25 bustina di lievito
1 pizzico di sale

Tritare i fiocchi d’avena e aggiungerli agli ingredienti secchi, amalgamare prima gli ingredienti secchi, poi gli umidi. Infornare a 180° per 10 minuti, girare i biscotti e cuocere altri 10 minuti.

La farfalla Bella

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Storia scritta e illustrata a quattro mani: due mani e due manine 🙂

C’era una volta una farfalla di nome Bella che viveva nel giardino di un castello. Un giorno decise di fare una passeggiata, era arrivata primavera e le avevano detto che erano sbocciati dei fiori che non aveva  mai visto e lei era molto curiosa.

Prima di partire decise di mangiare. Bevve un po’ di succo di rosa e nettare di viola. Ora che aveva ripreso le forze decise di iniziare il viaggio.

Andò a Parigi, incontrò molte altre farfalle, conobbe anche delle api che facevano il miele: lo assaggiò e lo trovò molto buono ma preferiva il nettare dei fiori. Essendo molto stanca andò a dormire sul balcone di una signora con una bambina di nome Rosa con dei lunghi capelli biondi. Il mattino dopo Rosa, uscita sul balcone con la sua tazza di latte, vide Bella che dormiva in un tulipano.

<<Guarda mamma c’è una farfalla, chissà da dove viene? Chissà quanta strada ha fatto?>>.

Rosa chiese a Bella se voleva restare e Bella accettò. Passò l’estate, passò l’autunno, arrivò l’inverno, era freddo per dormire sul balcone, così Rosa preparò una stanzetta per Bella nella sua cameretta. I genitori di Rosa andavano spesso al mercato a comprare il miele per Bella; Rosa la sera le cantava le ninnananne per farla addormentare.

Tornò la primavera, Bella cominciò a svolazzare sui fiori nei parchi della città ma tornava sempre a dormire a casa di Rosa e le raccontava tutto quello che aveva visto dall’alto, volando. Rosa la baciava perché era felice di rivederla.

Il tempo è passato, Rosa è cresciuta ma non dimentica di preparare dei fiori sul balcone e in camera sua per dare ospitalità alle farfalle che passano di là, come aveva fatto per la sua buona amica Bella.

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