Capita di avere un appuntamento e capita di arrivare in anticipo, sorge un atroce dubbio: presentarsi prima rischiando di essere inopportuni o aspettare l’orario stabilito? Opto per la seconda ipotesi. Sì, però, venti minuti, che faccio? Mi viene in aiuto la mia innata curiosità, decido di passeggiare come una turista per una parte del quartiere in cui vivo da più di dieci anni e che, per svariati motivi, non conosco. Non conosco ancora. E così succede di scoprire “la via che non ti aspetti”, lontana dal clamore del traffico, via stretta sulla quale affacciano palazzi primi Novecento ma soprattuto negozi tra i più belli e originali che abbia mai visto, mini boutiques che propongono abbigliamento fait maison per la produzione o solo (e dici poco!) per il disegno, laboratori artistici, rigattieri, gallerie d’arte e modernariato, pure la pasticceria e il barbiere si vestono di originalità. Chissà quante vie e viuzze ci sono nelle nostre città che nemmeno sospettiamo. E’ proprio vero, camminare fa bene, alla salute ma soprattutto al cuore.