C’era una volta una bimba che chiese al suo papà: Mi inventi una storia?
Papà: va bene
Mad.M.: Con i leoni… ma un leone buono, perché i leoni sono buoni; e le principesse.
– Ovviamente –
Papà: C’era una volta una principessa che viveva in un castello
Md.M.: no, in un bosco
Papà: c’era una volta una principessa che viveva nel bosco
Mad. M.: in una capanna… in una capanna sull’albero.
Papà: La principessa aveva una carrozza magica, trainata da due leoni
Mad.M.: no, due cavalli
Papà: Ok, una carrozza trainata da due cavalli bianchi
Mad.M.: che brillano (ci tiene Mademoiselle M. ai particolari!).
Papà: Allora, la principessa si sveglia una mattina, si lava il viso, scende dall’albero e sale sulla carrozza magica, trainata da due cavalli bianchi che brillano. Ogni giorno, infatti, la principessa fa il giro del bosco, per controllare che tutti gli animali stiano bene. Perché lei è una principessa magica, che con il solo tocco guarisce tutti gli animali. Così, la principessa arriva allo stagno, dove ci sono oche e rane
Mad. M.: noooo, ci sono le anatre, non le oche nello stagno
Papà: Sì, ci sono anatre e rane
Mad. M.: e un delfino
Papà: no, i delfini stanno nel mare non negli stagni! E qui siamo nel bosco, quindi niente mare e niente delfini.
Poi la principessa passa albero per albero, a controllare ogni uccello e ogni scoiattolo. Hanno una zampetta ferita? Un’ala che fa male? Allo scoiattolo brucia la coda? La principessa con una carezza guarisce tutti.
A un certo punto la principessa arriva in una zona del bosco dove non c’è nessuno. Lì, infatti, vive il leone. Tutto solo, perché gli altri animali del bosco hanno paura di lui, lo temono, pensano sia cattivo. Anche i cavalli si rifiutano di avvicinarsi, e la principessa è obbligata a scendere dalla carrozza e a raggiungere la casa del leone a piedi.
“Toc toc” bussa la principessa. Nessuna risposta. “Toc toc”, ancora niente. La principessa apre piano la porta ed entra. Dalla camera da letto del leone si sente un miagolio “miao, miaoooo”. La principessa entra e lì, per terra, ecco il leone tutto magro, dolorante e pallido. “Miao, miao” fa il leone.
Mad. M.: Noooo, i gattini fanno miao, i leoni no.
Papà: ma il leone sta male e miagola.
La principessa si avvicina, passa la mano sul leone, ma niente. Non guarisce. Il tocco magico non funziona. La principessa, allora, visita il leone. Gli guarda la lingua, gli occhi, gli misura la febbre e, alla fine, sentenzia “Caro leone, soffri di malinconia. Stai sempre solo, non hai amici, sei qui isolato da tutti e ti sei ammalato di solitudine”. “Ma cosa posso fare – sussurra sconfortato il leone -? Tutti hanno paura di me, mi evitano”. La principessa ha un’idea.
“Vieni fuori con me. Ti porterò a conoscere i tuoi vicini, gli animali del bosco e, così, scopriranno che sei un leone buono. Ma ricorda, sei grosso e non puoi esagerare quando giochi con gli animali più piccoli”. Così, la principessa e il leone solo escono dalla casa e arrivano alla carrozza magica. I cavalli hanno paura, ma la principessa li rassicura. Il leone vuole rendersi utile e, così, la principessa lega la carrozza anche a lui e il leone e i cavalli iniziano a guidarla assieme. Fanno il giro di tutto il bosco, il leone gioca con i cerbiatti, scherza con i pesci del fiume, rincorre i piccoli della signora lepre. Sempre con il sorriso sulla bocca, sempre attento e ricordando le sue dimensioni.
Così, alla fine, gli animali del bosco scoprono che il leone non è cattivo, che è buono come sono buoni tutti gli animali. E da quel giorno andarono a visitare il re del bosco e lo invitarono a tutte le loro feste. Il leone, così, guarì e non rimase mai più solo.
Buonanotte.
Leggendo questa storiella serale mi sono ritrovato con Monsieur D, piccolino (qualche anno fa…)
Ciao Mademoiselle M.!